Cinquanta lire fragola e limone - il gelato gratis e la carezza

Hai voglia a dire il pane olio e sale nella penombra estiva filtrata dalle persiane verdi. O il pane bagnato con lo zucchero, ma senza vino, che ai bambini a casa mia il vino faceva male già negli anni 60, e al più io mi ciucciavo i fondi delle bottiglie di birra nascosta sotto il tavolo. No, io per merenda volevo la pizza rossa d'inverno, soprattutto la domenica quando le pizzerie erano chiuse (le pizzerie erano chiuse, la domenica!) e il gelato d'estate. Cinquanta lire, fragola e limone, nella coppetta cerata. E su questa coppetta di gelato, che lasciavo ammorbidire e poi giravo forte forte con la palettina per mischiare i colori facendo un papocchio che poi mi bevevo, voglio raccontare il fatterello del giorno. Detto per inciso, se sono sopravvissuta al colorante fluo del gelato alla fragola, cosa posso temere, per la mia salute? Su questo aneddoto ho a lungo provato a scrivere una poesia - che saltuariamente mi diletto (ma forse andava al passato) - , con esiti che a...