Il ciauscolo, con dotta altrui disquisizione sul betacismo

ETIMOLOGIE - PARTE TERZA
Il ciauscolo (o ciabuscolo o ciaiuscolo) è un morbido salume marchigiano, il segreto della cui delizia sta nella sapiente aromatizzazione con aglio vino bianco e spezie segrete. Per gustarlo al meglio si deve spalmare con le dita su una fetta di pane appena tostato che col suo calore lo esalta. Un piacere sensuale.
La donna si guarda, prima di vestirsi, nello specchio lungo dell'armadio, nuda. Si mette un po' di tre quarti, si alza sulle punte. "Mado' c'ho le gambe come due ciauscoli" conclude.
L'etimologia la copio da wikipedia (chi non lo fa?) ed è una meraviglia:
"il termine si vuole che derivi da cibusculum, ossia piccolo cibo o cibo minuto, sebbene siano state avanzate ipotesi alternative. Giovanni Crocioni,[4] scrive che ciabuscolo viene “dalla stessa radice di ciambotto, rospo” e aggiunge che ciabò era un dispregiativo affibbiato a persone malfamate. Marco Santarelli fa propria la tesi di Giulia Milani, studiosa diglottologia, secondo la quale "molto probabilmente la parola ciauscolo o ciabuscolo è formata dall'unione di tre parole di derivazione latina: dal verbo claudo (chiudere), dai sostantivi ius (sugo, brodo, salsa) e colum (intestino crasso)”. Riassumendo: “la a di claud, va verso il palato (fenomeno della palatalizzazione adriatica) creando il dittongo ia e trasformando così il suono cla in cia; inoltre la d di claud, incontrandosi con il dittongo ia, cade (fenomeno della lenizione) e genera un vuoto fonico che si riempie con la b. Nelle zone dell'entroterra umbro-marchigiano esiste tuttavia quello che gli studiosi chiamano betacismo, ossia il fenomeno fonetico per cui avviene uno scambio fra le consonanti b e v ed è perciò che si usa sia ciavuscolo che ciabuscolo. Siamo così arrivati a ciav o ciab che si unisce a ius, la cui i col tempo cade ottenendo ciavus. Rimane il colum, ove per metafonesi, cioè il fenomeno fonetico consistente nell'alterazione della vocale tonica per influsso della vocale della sillaba seguente o di quella finale, la u breve di um diventa o e la m cade."


Il CUISSARD, raffinato stivale che arriva ben più su del ginocchio, sottolinea e esalta la coscia a ciauscolo, sia se aderente (e allora l'insaccatura è perfetta) sia se morbido e svasato ad imbuto (stile pescatore, per intenderci). Ma che vi frega, se vi piace, non esiste un motivo al mondo per rinunciarci (nè per rinunciare al ciauscolo, naturalmente!)


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