TEMPI SUPPLEMENTARI - competenza e concorrenza
Nella competizione, c'è chi sgomita facendosi forte di una supposta competenza, gridando "mi compete, mi compete!"
Sono gli stessi che sempre corrono e urlano "io me la prendo io la responsabilità, io sono una persona responsabile!" Eh,no caro, tu sei responsabile! E' tua la responsabilità!
E' così che funziona o non funziona, le parole sono le stesse, ma non uguali (competenza linguistica? lasciamo stare)
E al competente sta volta non gli compete, che ha la responsabilità di quel che è successo.
A lui la scelta: o incompetente, o irresponsabile o in mala fade, portatore di interessi altri. Purchè già che corre, faccia uno stop and go, e salti un giro, per autocritica e autocoscienza - con le donne in prima fila più per l'autocritica che sull'autocoscienza hanno già dato ottenendone un surplus di autoreferenzialità (ma come sempre è un'altra storia - un po').
Che tutta 'sta competenza - e competizione - che c'ha a vedere con la politica? E' cultura aziendale, è marketing, che la politica se l'è mangiata, e adesso il piatto è vuoto, e pure la dispensa, e pure fosse piena chi ce l'ha l'entusiasmo e la forza per rimettersi a cucinare?
Competente, non provare a contraddirmi, è colui che emerge da una competizione, e posto che non è quella elettorale, non essendo stato eletto, che mi risulti, nessuno dei sedicenti competenti, se penso alla competizione da cui emergono mi pare che sia lì il problema ( ma da quante parti è il problema? Questo è il problema, forse)
Ma l'etimologia, che era buona come un hashtag sul web o una maglietta rossa, che tante volte ha offerto una parola di conforto, stavolta è fastidiosa nella incoerenza degli slittamenti.
Competenza, dice il dizionario etimologico che non possiedo (fate una colletta, per un BUON dizionario per me) deriva da competere cum - petere, andare insieme, convergere verso uno stesso punto (e fin qui è bello, cooperativo, solidale, ma) anche nel senso di gareggiare, mirare ad uno stesso obbiettivo. Ovvero si corre non insieme, ma contemporaneamente, si concorre, uno contro l'altro, e il competente è quello che vince, che si conquista l'autorità che come vincitore gli compete. Con che mezzo e con quale merito il dizionario non lo dice, e come dicevo, questo è un altro problema.
Tanto ti dovevo.
Sono gli stessi che sempre corrono e urlano "io me la prendo io la responsabilità, io sono una persona responsabile!" Eh,no caro, tu sei responsabile! E' tua la responsabilità!
E' così che funziona o non funziona, le parole sono le stesse, ma non uguali (competenza linguistica? lasciamo stare)
E al competente sta volta non gli compete, che ha la responsabilità di quel che è successo.
A lui la scelta: o incompetente, o irresponsabile o in mala fade, portatore di interessi altri. Purchè già che corre, faccia uno stop and go, e salti un giro, per autocritica e autocoscienza - con le donne in prima fila più per l'autocritica che sull'autocoscienza hanno già dato ottenendone un surplus di autoreferenzialità (ma come sempre è un'altra storia - un po').
Che tutta 'sta competenza - e competizione - che c'ha a vedere con la politica? E' cultura aziendale, è marketing, che la politica se l'è mangiata, e adesso il piatto è vuoto, e pure la dispensa, e pure fosse piena chi ce l'ha l'entusiasmo e la forza per rimettersi a cucinare?
Competente, non provare a contraddirmi, è colui che emerge da una competizione, e posto che non è quella elettorale, non essendo stato eletto, che mi risulti, nessuno dei sedicenti competenti, se penso alla competizione da cui emergono mi pare che sia lì il problema ( ma da quante parti è il problema? Questo è il problema, forse)
Ma l'etimologia, che era buona come un hashtag sul web o una maglietta rossa, che tante volte ha offerto una parola di conforto, stavolta è fastidiosa nella incoerenza degli slittamenti.
Competenza, dice il dizionario etimologico che non possiedo (fate una colletta, per un BUON dizionario per me) deriva da competere cum - petere, andare insieme, convergere verso uno stesso punto (e fin qui è bello, cooperativo, solidale, ma) anche nel senso di gareggiare, mirare ad uno stesso obbiettivo. Ovvero si corre non insieme, ma contemporaneamente, si concorre, uno contro l'altro, e il competente è quello che vince, che si conquista l'autorità che come vincitore gli compete. Con che mezzo e con quale merito il dizionario non lo dice, e come dicevo, questo è un altro problema.
Tanto ti dovevo.
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