L'allenatore il clochard e il tatuaggio



Gli è caduto il mondo addosso.


Questo ho pensato dell' allenatore dell'Argentina che assisteva alla disfatta della sua squadra.
Ma non per la sua probabilmente colpevole disperazione, per il suo agitarsi senza costrutto ai bordi del campo, gli occhi persi come la partita.Ha buttato la giacca, insopportabile. E ho visto il mondo che gli è caduto addosso, che si porta addosso, tatuato.
Un sacco di gente si tatua, la maggioranza  dei giovani, signori ai limiti del pensionamento e anche mamme amorose, coi nomi del figli sulla pelle, date importanti, disegni simbolici.
Mi ricordano le signore col carrello che girano intorno alle stazioni, i barboni  che si trascinano appresso in una sporta di plastica ogni loro cosa, e ci stanno tenacemente attaccati, che altro non hanno e hanno paura di perderlo.
Questo mi fanno pensare i tatuaggi, al poco che abbiamo, e che sempre dobbiamo portare con noi, per non perderlo. Che è troppo poco, quello che abbiamo, e che quello che abbiamo, abbiamo paura di perderlo, tanto da dovercelo stampare addosso, indelebilmente. Barboni emotivi, clochards dei ricordi e dei valori (quelle grandi campiture nere dei tatoo tribali ....). Poco, troppo poco, e spesso senza neanche importanza - una stellina, una farfalla un fiore, un motto banale, che vuoi che sia, che vuoi che conti, frugando in che cassonetto è stato trovato?
Mi fanno tristezza, i tatuaggi, l'hai capito. Quelli tutti tatuati avranno una loro filosofia che non condivido, ma il perchè non te lo spiego adesso - un'altra volta ti parlo dell'integrità versus l'alterazione e capirai che io sono per l'integrità del corpo e per la lucidità della mente -  ma i "normali" col tatuaggino mi fanno più tristezza, per il poco che hanno e che non sanno dove conservare. Che, non li sai i nomi dei tuoi figli che devi farti sbucare? Io c'ho paura degli aghi, e al massimo ci ricamo il bisso di lino, mica la pelle, e se mi pungo impreco, e mi ciuccio  il dito bucato....


L'etimologia del tatuaggio che dobbiamo al capitano Cook  e alle isole dell'oceano immagino che già la sai, e dei tatuaggi che c'erano prima dei suoi viaggi, dei pellegrini di Loreto e dei galeotti, te lo dico domani, che se no il post viene lungo e palloso, e non lo leggi più. Di Bauman di Pennac, della cenere e di un'etimo alternativo posdomani. E il programma è fatto, se ti va.

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