Le cose in sospeso: la Cannibala, Gadda (del gatto nient'altro da dire) e una domanda

Non si lasciano le cose in sospeso.
Ovvero.
A Napoli si lascia il "caffè sospeso" ovvero quando sei di buon umore al bar lasci un caffè pagato per chiunque ne faccia domanda, bisognoso o scroccone non importa, è un piccolo gesto fatto con animo leggero.
Altre cose si lasciano in sospeso sperando che si aggiustino da sole, o che si possano dimenticare e andare oltre. Spesso va bene, lo posso assicurare, propugno la prescrizione breve per il dissidio familiare o amicale, è poi così importante giungere a verdetto? La pace interiore ne guadagna.
Ma un'etimologia non si lascia in sospeso e ieri qui parlando di Cannibali e cani ero quasi quasi arrivata al punto Gadda e mi sono fermata. Per una che scrive un blog di parole Gadda è come una caramella frizzante, ti esplode da tutte le parti, ti sorprende, ti frastorna e ti mette allegria.
Esplode da tutte le parti, e così c'era il cane nella famelica Cannibale, e c'era, perdonate, l'attrezzo da lavoro del caraibico preda e mi frizza in testa, il suo neologismo "cinobalanico".
Delle tante sue parole, che c'è pure un glossario dell'Università di Edimburgo, pensa te, la più famosa.
Cinobalanico.
Etimologia veloce: dal greco  kinos, "cane", e balanospene, membro maschile
Definizione e significato: A guisa di pene di cane. Fatto senza cura, in maniera approssimativa e insoddisfacente.
Corrispondente nel registro colloquiale basso: A cazzo di cane.
E la domanda sorge: che cos'ha che non va l'organo canino?
Tra le spiegazioni proposte per l'espressione gergale le più convincenti fanno rifermento alla scarsa precisione con cui il cane, nella foga sceglie il suo bersaglio amoroso (e l'aggettivo non è scelto a caso, sempre se hai letto la Cannibala) che tipicamente può essere la gamba del padrone, e quand'anche avesse scelto l'obbiettivo corretto, con scarsa precisione lo centra.
Insomma un bello spunto di riflessione.
E in questo cinobalanico post solo una cosa mi resta da raccontarti, e di certo Gadda la sapeva.
C'è uno scrittore ellenistico forte assai che si chiama Luciano, si studia anche al liceo. Egli scrisse "la storia vera", in cui non era vero niente, raccontando viaggi e incontri straordinari, un po' Gulliver un po' Munchusen  15 -16 secoli prima (i conti non li so fare). E incontra e combatte e credo sconfigga un variegato esercito di cui fanno parte cinquemila, pensa un po', Cinobalani, guerrieri dalla testa di cane che si battono a bordo di peni alati. Proprio così sta scritto, grossi peni volanti.
E tutto il mondo del Fantasy si inchina a Luciano.
Ho cercato la figura: quella del cavaliere non l'ho trovata, delle cavalcature invece ce ne sono a bizzeffe.Ne metto una sufficientemente pudica, che io mi vergogno. Ma appena posso c'è un'altra insospettabile etimologia sull'argomento.
Nel frattempo ricordati Gadda e Luciano. :)

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