La Cannibala il gatto e Carlo Emilio Gadda

Confidando nella mia cultura da telequiz, mio figlio mi domanda: ma cannibale si usa solo per definire l'uomo che mangia un altro uomo o vale pure per qualunque animale che mangia un altro individuo della stessa specie?
Rispondo.
Quando abitavamo in campagna avevamo dei gatti, venuti dal niente, in numero variabile.
Le gatte figliavano. La povera Titina, rustica, diffidente, secca e bianca gialla e nera, prosciugata e sformata dalla gravidanza saliva con grande pena su un pino storto dal vento e partoriva lì sopra, per difendere i cuccioli da un feroce e zozzo gatto alieno che in quelle occasioni si presentava per mangiarsi i piccoli. Quando aprivano gli occhi e si muovevano, ogni tanto qualche micetto cadeva dall'albero , come una pigna aperta, e restava a terra acciambellato; Titina scendeva, lo prendeva in bocca e lo riportava su, al sicuro. Li ha sempre salvati, nessuno s'è mai rotto l'osso del collo e il zozzo non li ha mangiati, anche perchè, capita (e vista, con altra cucciolata, e non racconto)  l'intenzione lo prendevamo a sassate, il cannibale, e quando finalmente li faceva scendere povera gatta aveva i buchi in faccia e gli occhi spiritati, che neanche a mangiare veniva.
Sarà Salviniano, ma te i gatti della gatta mia in casa mia non te li mangi.
Cannibale. Sì, si usa anche per gli animali. "Predazione intraspecifica", dice, ma la derivazione, l'etimologia, è prettamente umana, antropofaga. E addirittura pare sia stato Cristoforo Colombo, o chi per lui, a coniare il termine, "canibal", alterazione di "Caribal" che significherebbe "uomo" nella lingua delle popolazioni antillane da lui visitate, popolazioni, pare, antropofaghe, altro che buon selvaggio, e infatti conseguentemente, li abbiamo quasi tutti sterminati e ibridati con robusto sangue africano e qualche decadente goccia europea. E poi si sa che le parole si allargano a macchia d'olio e al Caribe si va in vacanza e i cannibali sono dappertutto, e ognuno ha i sui motivi. Senza parlare dell'economia cannibale, con una parte del mondo che si mangia l'altra, o della modesta proposta di Jonathan Swift, cito  a caso, dal Conte Ugolino, che lo fu prima della parola, alle tribù del Pacifico, ai miti greci in cui ogni tanto qualcuno, magari a sua insaputa, mangiava qualcun altro, da Hannibal Lecter a Heddy Merckx.
(Digressione? Sì, breve breve: quando ero piccola e andavo in bicicletta nel cortile di casa, pedalavo come una forsennata e dicevo che ero Edda Merckx)
Caribal, Canibal, lo vedi? c'è un cane di mezzo! Ma te lo dico dopo.
Prima mi voglio fermare al Cannibale del Caribe, quello di oggi, con la spiaggia e la palma e la musica. Anzi, siccome l'ho conosciuta, ti voglio raccontare la Cannibala del Caribe, che parte triste col charter la prima volta e poi imparata la strada con la linea per più lunga e profittevole permanenza. Rinfrancata torna dal Caribe e allupata (ecco, lo vedi che anche il cane già torna?) torna al Caribe, per il lucido e tornito ragazzotto che si è esibito in spiaggia e la ha portata a ballare a al dopo ballo al resort, che alla reception lo conoscono e chiudono un occhio. Si lascia mangiare dalla Cannibala, la sua carne è scura e compatta, saporita, un impietoso confronto.
La Cannibala addenta e gusta e non si fa domande, e si sazia la fame.
Ma siccome siamo donne quello che dell'uomo è il zozzo turismo sessuale, per le femmine prende il nome di Romance Tourism, perchè la donna cerca il romantico, l'intimità, l'emozione, mica lo sfogo del corpo!
Siccome siamo donne, questo mi pare appena appena ipocrita, o forse ignoro che esista una diretta proporzionalità tra sentimento e prestanza, indirizzandosi la ricerca del romance ai lidi popolati dagli eredi degli schiavi Mandingo. Non più Canibal, il Caribal, ma preda di Cannibala in pareo, e siccome è maschio, buon per lui.
Siccome siamo donne, o sebben che siamo donne, come dicevano le mondine.
Si replicano pari pari comportamenti maschili ma si fa finta che sia diverso, si arriva a dire che povere donne infelici siano turlupinate dai bei giovanotti che, ma pensa un po', si fanno dare da loro dei soldi quando pensavano di aver trovato l'Amore.
L'omologazione deteriore nelle pari opportunità, non mi pare un gran che. La quota rosa della prevaricazione economica, l'evoluzione della "modesta proposta", li facciamo ben sviluppare, per le signore, i bambini di Swift.
Ma dai, Cannibala, dopo il dolce pasto ammetti che il sesso è il sesso e la lusinga la lusinga e che quelli che cercano, l'uno o l'altra o l'uno e l'altra, sono tutta una risma, maschi o femmine, maschie e femmine. Tutti cannibali, tutti cani famelici.
Perchè il Car - dei Caraibi diventa il Can - del cannibale, non per semplice slittamento fonetico,ma perchè dentro c'è il canis, il cane feroce dei Cinocefali, creature da Liber monstruorum con la testa di cane e il corpo umano, crudeli, irrazionali e aggressivi. E qui ci starebbe il licantropo, mentre vorrei parlarti di Gadda. Il licantropo non mi ispira, e di Gadda, semmai, ti racconto domani, con bella etimologia, naturalmente. Ti interessa?

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