Etimologie, parole e molestie
PREMESSA: Ho una passione per le parole, per le definizioni e le etimologie, al punto che, se non le so, me le invento.Passione per il dizionario, che spiega le parole, spiega il mondo, racconta storie. Ma questo lo dico dopo.
CONSIGLIO: Non leggere il giornale - l'internet, che te lo dico a fa' - leggi il vocabolario. Orecchia quello che c'è nell'aria, poi sfoglia e cerca , e il bello è che trovi.
ESEMPIO: Molestie, se ne parla mi pare.
Dizionario Treccani, definizione: Molestia: sensazione incresciosa di pena, di tormento, di incomodo, di disagio, di irritazione, provocata da persone o cose .... c'è forse qualcosa di più puntuale e meravigliosamente sinteticamente rappresentativo del mio pensiero di quel "sensazione di pena"?
E l'etimo? Deriva da moles, che può essere un masso, un grosso sasso, ed il sasso è stato scagliato anzichennó, ma può essere anche una diga, e qui la diga s'è rotta e il fiume è in piena e si trascina molto e molti, ma lascia dietro il fango, il fango dell'ipocrisia e della malafede (e non parlo di quattro attricette ).
Questo era un esempio, e un esercizio, ma la parola di cui volevo parlare è PAROLA. Lo dico in breve che troppe righe sull'internet non le leggo manco io. Parola, se vai all'indietro all'indietro (con un passaggio nel latino medievale in "paraula", che, per un castellano è irresistibile) viene dal greco, παραβάλλω, paraballo, composto da "para" intorno, circa e "ballo" getto, scaglio. Il che, tradotto a modo mio, significa "buttato là", che è quello che si fa spesso con le parole, a volte si scagliano, a volte si buttano come cose senza valore.
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